UNO STRANO FOGLIO DI UNA EMISSIONE COMPLESSA
Nicola Luciano Cipriani perito filatelico
Durante la scorsa edizione di Milanofil2015 ho avuto pochissimo tempo da dedicare alla ricerca, però sono stato colto da un pizzico di fortuna ed ho trovato un oggetto di cui ero convinto dell’esistenza per aver visto degli spezzoni di foglio, ma non ero riuscito a trovarlo intero per averne la conferma. Bene! A Milano ho trovato questo foglio. Si tratta di un foglio del prioritario millesimato 2004, fin qui nulla di particolare, ma il foglio che era venduto per non fustellato e non tracciato con leggero fuori registro del colore salmone, costava un po’ troppo; aveva anche lo slittamento del taglio verso l’alto di circa 3,5 cm causando lo spostamento della barretta accanto al 36° francobollo apparentemente accanto alla posizione n. 1. Ma a me queste varietà interessano poco, anzi, non mi attraggono per nulla. La particolarità di questo foglio era ben altra: aveva le scritte blu e la barretta nera (figura 1).
Non l’ho preso intero perché con tutte queste varietà il prezzo richiesto era eccessivo. Ma a me è bastata la striscia laterale sinistra, quella con le scritte e la barretta. Mi sono anche annotato il numero progressivo presente lungo il bordo destro, il fatidico codice alfanumerico (BA 015144095). Appena preso ho condiviso la scoperta con Giovambattista Spampinato e con gli altri amici presenti allo stand del CIFO. Questa scoperta segna il primo aggiornamento alla monografia sul Servizio prioritario fresca fresca di stampa.
Tutti coloro che si interessano di francobolli prioritari sanno che all’incirca fino a metà del 2004 le scritte laterali sinistre delle prime tre tirature di questo francobollo sono state di colore blu e che agli inizi dell’autunno fu riemesso (4a tiratura) con le scritte nere. Oltre alle scritte, la terza e la quarta tiratura hanno anche una barretta dello stesso colore in corrispondenza del 36° francobollo (in basso a sinistra).
Circa un anno fa Gino Biondi mi mostrò alcune varietà di prioritari in strisce di tre da certificare. Notai che alcune strisce avevano le scritte blu ed una la barretta nera. Le varietà erano identiche e pensai che appartenessero allo stesso foglio, Gino confermò la mia ipotesi, ma non avevo modo di dimostrarlo. Mi misi alla ricerca di questo materiale, ci dovevano essere altri fogli in giro. Per più di un anno l’ho cercato, ma senza risultato. A Milano si è verificato il caso fortunato. La particolarità di questo foglio è doppia perché avendo le scritte blu e la barretta nera porrebbe la sua stampa in una progressione ben definita, vale a dire tra la terza e la quarta tiratura. In realtà non è così se analizziamo i codici alfanumerici utili al conteggio progressivo dei fogli stampati. Il codice BA 015144095 è intercalato nella seconda tiratura di cui ho un bordo di foglio con codice BA015156069, successivo al primo. Questo dato posiziona la stampa di questi fogli nella tarda primavera del 2004. Prima ancora di emettere la terza tiratura (con la barretta blu), presso il Poligrafico si stavano facendo le prove sulla utilità della barretta per il controllo elettronico del conteggio dei fogli o per il loro taglio. Probabilmente la scelta iniziale del colore blu potrebbe non essere stata molto ponderata come si può dedurre dall’adozione del successivo colore nero della quarta tiratura. Bisogna tenere presente anche che la barretta blu veniva incisa sul cilindro della scritta laterale, mentre quella nera su quello delle scritte interne del francobollo. Questo aspetto potrebbe avere condizionato la scelta di cambiare le scritte laterali da blu a nero.
Nessuno di questi fogli con la scritta blu e la barretta nera sono stati distribuiti per la vendita dei francobolli, ciò fa intuire che si tratti di materiale di prova per la messa a punto della produzione ordinaria. Questo rivela anche che, essendo prove, non deve essere stata fatta molta attenzione al sincronismo di tutto l’apparato di stampa come rivelano tutte le varietà che si sommano su questo foglio. Possiamo ancora affermare, a mio parere con un piccolo margine di errore, che queste varietà non sono dovute al caso e che tutto questo materiale era destinato sin dall’inizio ad essere distrutto. Possiamo quindi attribuire a questa produzione la definizione di tiratura di prova per la messa a punto del sistema di produzione ordinaria.
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