stampa ofset
UN NUOVO FALSO DA 0,70 DI POSTA ITALIANA
Nicola Luciano Cipriani (perito filatelico) e Antimo D’Aponte
L’amico Antimo, detto Nino, mi ha inviato molto tempo fa un francobollo da 0,70 di Posta Italiana completamente differente dalle altre imitazioni conosciute. Questo valore, insieme al fratello da 0,60, è stato tra i più falsificati degli ultimi anni. Nino lo ha avuto da un suo amico, non collezionista, che lo acquistò presso una rivendita in provincia di Salerno. Pensava di aver fatto un piccolo omaggio al suo amico, in realtà fu molto di più perché in un secondo momento Nino guardando questo francobollo si rese conto che aveva delle stranezze e mi chiese subito lumi e me lo inviò. Appena ricevuto l’esemplare, mi resi conto subito che era una nuova imitazione non ancora scoperta del falso da 0,70 di posta italiana e chiesi a Nino di allertarsi per vedere di trovarne almeno un blocco, meglio sarebbe stato un foglio intero, per poter studiare anche i bordi e vedere di scrivere un articolo con qualche conoscenza in più rispetto a quanto ricavabile da un solo francobollo. Purtroppo le ricerche di Nino non giunsero a nulla; anche io chiesi a qualche altro amico sparso sul territorio incriminato, ma le ricerche furono vane. A questo punto, vista l’impossibilità di reperire qualcosa di più utile da divulgare, mi sono deciso a scrivere questo articolo per diffondere la notizia del ritrovamento.
Nella figura 1 mostro l’esemplare così come mi è stato dato da Nino a confronto con un originale (a destra). A vederlo a colpo d’occhio sembrerebbe proprio buono, a parte il colore meno avorio della carta che, senza un confronto diretto, può sfuggire anche ad un attento esperto; non ha nulla che possa farlo riconoscere come imitazione e ad un ignaro consumatore non passerebbe assolutamente nessun dubbio per la testa. Invece gli elementi ci sono e non pochi; vediamoli.
La carta
In figura 2 mostro lo stesso francobollo ripreso a luce radente e due particolari esplicativi. Come si può vedere, la carta e la stampa riflettono molto la luce, sono entrambi particolarmente lucidi e non si nota differenza di capacità riflettente. Questo è l’elemento che rivela immediatamente la natura di questo francobollo. Il colore della carta è bianco e piegandola leggermente tra le dita mostra una buona elasticità tornando subito nella condizione iniziale.
La stampa
La stampa è stata eseguita con il metodo offset ed appare molto curata, ma non troppo. La vignetta dovrebbe essere stata riprodotta attraverso un sistema fotografico anche se l’altezza della vignetta sembra non concordare con questa interpretazione. Infatti, nelle figure 3 (larghezza), 4 e 5 (altezza) si può notare come tutte le parti dell’immagine siano in proporzione anche se di differente misura. Quello che un po’ stona è l’altezza in quanto ai due estremi si ottengono risultati differenti. Tale differenza è dovuta alla maggiore distanza tra la parola Italia e Ciaburro nell’imitazione, come mostrerò più avanti.
Come accennato, la stampa della vignetta non è particolarmente curata, infatti, nella figura 6, osservando la microscrittura, notiamo subito l’approssimazione con cui è stata realizzata.
Le lettere si possono riconoscere abbastanza bene, ma sempre incomplete e, con un po’ di fantasia, si possono ricostruire le parole. Nella figura si nota anche la maggiore lunghezza della cartella dell’imitazione (in alto), in sintonia con la maggiore lunghezza della vignetta.
Per la bustina che vola (figura 7) è stata simulata la stampa metallica dell’originale con una sovrapposizione di una griglia di colore giallo oro sovrapposta ad una blu, l’originale invece sulla griglia blu ha la seconda griglia di colore metallico che va dal verde scuro al verde chiaro con riflessi dorati più o meno evidenti; talora la doratura è talmente fievole da sembrare quasi argentea. Nell’imitazione l’effetto del colore giallo oro è predominante e le maglie delle due griglie sono leggermente più grandi.
Le scritte sono molto simili all’originale anche se piccole differenze ci sono. Nella figura 8 riporto il confronto tra la scritta Posteitaliane dell’imitazione (in alto) e dell’originale. A colpo d’occhio l’unica differenza visibile è la lunghezza della scritta che rispecchia la maggiore larghezza dell’imitazione. Si nota anche una distribuzione del quadrettato interno alle lettere differente rispetto all’originale; questo carattere è visibile particolarmente alla sommità di ciascuna lettera. È come se la griglia fosse traslata in alto e verso destra.
Nella figura 9 riporto il particolare delle scritte Italia e Ciaburro per mettere in evidenza la maggiore altezza della vignetta lungo il lato destro rispetto a quello sinistro. Tale differenza sta nella maggiore distanza tra le due parole nell’imitazione rispetto all’originale, in pratica le scritte minute in basso (I.P.Z.S. S.p.a. – ROMA e CIABURRO) non sono in linea, come invece dovrebbero essere.
La fustellatura
Prima della descrizione di questo carattere, preciso di aver dovuto aumentare il contrato della fustellatura dell’originale (riconoscibile dalla fascia più azzurrina in cui sono compresi i denti in figura 12) in quanto poco visibile per la delicatezza del tratto, al contrario nell’imitazione questo elemento è molto inciso e pesante. È talmente inciso che attraversa entrambi gli strati di carta, quello di stampa ed il supporto siliconato, con il risultato che i francobolli si separano direttamente dalla cornice con tutto lo strato di supporto (figura 10). Probabilmente questo elemento negativo deve essere stato il motivo di una scarsa produzione; è quanto si può ipotizzare dalle difficoltà di reperimento.
Continuando con la descrizione della fustellatura, passo a confrontare il fustellatore dell’imitazione con quello dell’originale. Qui le differenze, anche se possono passare facilmente inosservate, sono abbastanza evidenti in modo particolare negli angoli, dove il dentone dell’imitazione è un semicerchio invece di essere leggermente appuntito. Sempre nell’imitazione, anche i denti lungo i lati mostrano tutta la loro differenza: più larghi e meno appuntiti (figure 11 e 12).
La tracciatura
Anche la tracciatura dell’imitazione si scosta notevolmente da quella dell’originale. Nelle figure 13 e 14 mostro rispettivamente le due tracciature orizzontale e verticale.
Come si può notare, l’imitazione ha intervalli taglio-intertaglio di passo più lungo rispetto a quelli dell’originale in entrambe le direzioni tanto che le due tracciature non sono in sintonia. Anche la dimensione degli incroci è differente, tanto che i rettangoli di ciascun francobollo hanno dimensioni differenti. L’imitazione ha i due tagli orizzontali più vicini tra loro e questi generano un rettangolo che contiene il francobollo, più corto rispetto all’originale. Non posso dire nulla del taglio verticale perché l’imitazione è tagliata a destra e non è possibile valutare questa dimensione. Infine, mentre gli incroci del fustellatore del Poligrafico formano una croce perfettamente simmetrica, quello di queste imitazioni ha intersezioni casuali, come ho rinvenuto in tutti i falsi da me studiati.