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Nicola Luciano Cipriani

senza filigrana

I FOGLI FILIGRANATI DEL REGNO D’ITALIA E I FRANCOBOLLI PER PACCHI

 

Nicola Luciano Cipriani, perito filatelico

 

 

introduzione

Con l’emissione del 1863 il Regno d’Italia si dota di una serie organica di francobolli ordinari per poter coprire le necessità dei vari tipi di servizio postale allora attivi. L’operazione fu, come noto, affidata alla Casa londinese De la Rue che si occupò di progettare e stampare carta filigranata e francobolli. Tale attività fu portata avanti per un paio di anni e alla fine del 1865 fu sperimentata a Londra la carta filigranata italiana di probabile produzione della cartiera Avodio operante a Serravalle Scrivia (Filanci et al., 1994).

 

I fogli filigranati del regno d'Italia utilizzati per la stampa dei francobolli per pacchi postali

Figura 1 – foglio filigranato utilizzato per la stampa dei francobolli ordinari dal 1863 al 1929 e per quelli per pacchi postali dal 1884 al 1946.

 

I risultati furono positivi e iniziò il passaggio graduale delle consegne all’Italia per continuare la stampa dei francobolli in proprio. La produzione italiana dei fogli filigranati continuò sulla base del progetto inglese e nel tempo le forniture furono affidate anche ad altre cartiere che, a seconda delle necessità, hanno operato anche in parallelo. Esse furono:

  • Cartiera Favini di Maslianico (CO)
  • Pietro Miliani di Fabriano (AN)
  • Cartiera Italiana di Serravalle Scrivia (AL)

I fogli erano stati progettati in modo che ciascuna corona in filigrana corrispondesse ad un francobollo stampato; al momento i francobolli avevano tutti la stessa dimensione nota come “piccolo formato” la cui dimensione era 1,85 x 2,20 alla stampa e 2,00 x 2,40 alla dentellatura.

 

I fogli filigranati del regno d'Italia utilizzati per la stampa dei francobolli per pacchi postali

Figura 2 – foglio di cento francobolli da 1 centesimo corrispondente al primo quadrante riconoscibile dai larghi bordi in alto e a sinistra e la perforazione a pettine sul bordo inferiorre.

 

Il foglio filigranato aveva dimensione 46,4 x 58 circa (figura 1) ed era composto da quattro gruppi di 100 corone suddivisi da uno spazio minore tra i due gruppi verticali e leggermente maggiore tra i due gruppi orizzontali. In quest’ultimo erano presenti due piccole croci tra il I e III quadrante e tra il II ed il IV. Le piccole croci erano in prossimità tra le prime e le ultime coppie di corone. Dopo la stampa, i quattro gruppi venivano separati (Figura 2) e ciascuno di essi avrebbe avuto i propri bordi in corrispondenza dei quali non vi era filigrana; la filigrana lettere era solo in corrispondenza dei bordi esterni del foglio. Questa struttura consentiva raramente, per cattiva centratura del foglio, che i francobolli ordinari di piccolo formato potessero essere senza filigrana o avere in filigrana la piccola croce o la filigrana lettere.

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I francobolli per pacchi

Quando questi fogli furono approntati, i francobolli per pacchi non erano stati affatto previsti e, quando furono emessi, la prima volta fu nel 1884 sotto Umberto I (figura 3), ben 21 anni dopo l’adozione dei fogli filigranati.

 

I fogli filigranati del regno d'Italia utilizzati per la stampa dei francobolli per pacchi postali

Figura 3 – la prima serie di francobolli per pacchi postali fu emessa durante il regno di Umberto I.

 

Questi primi francobolli per pacchi avevano una dimensione alla perforazione di mm 24×30. I francobolli umbertini furono settati sui fogli filigranati di cui sopra in due differenti modi: sia in quattro gruppi da 50 francobolli (figura 4), sia in due gruppi da 140 (figura 5).

 

I fogli filigranati del regno d'Italia utilizzati per la stampa dei francobolli per pacchi postali

Figura 4 – foglio filigranato con le impronte in colore rosso corrispondenti ai quattro gruppi da 50 per la stampa dei francobolli per pacchi di epoca umbertina.

 

I fogli filigranati del regno d'Italia utilizzati per la stampa dei francobolli per pacchi postali

Figura 5 – la disposizione sui fogli filigranati dei due gruppi da 140 francobolli adottata in sostituzione dei quattro gruppi da 50 francobolli.

 

Con il primo settaggio furono stampati i due valori minori, gli altri quattro con entrambi. Questa seconda disposizione sfruttava meglio lo spazio disponibile ma trascurava la variazione di filigrana che si sarebbe avuta negli spazi non filigranati verticali (compresi tra due quadranti orizzontali). Nei gruppi da 140 francobolli (in tutti i casi questi francobolli furono stampati in posizione coricata) le colonne centrali 7a ed 8a erano entrambe in corrispondenza della fascia senza filigrana e data la dimensione dei francobolli, quelli di queste due colonne presentavano una sola corona in filigrana (figura 5). Se si fosse verificato un discreto fuori registro della stampa, questo avrebbero potuto generare francobolli senza (o quasi) filigrana. Nel contempo a destra o a sinistra si sarebbe dovuto avere la filigrana lettere all’interno di almeno cinque francobolli. I cataloghi non riportano queste due varietà e durante la mia ricerca non ne ho incontrate; ho potuto notare, non di frequente, esemplari con una sola croce. Ancora da evidenziare è che su questi francobolli la filigrana è sempre coricata ed in posizione destra, come evidenziato dal Catalogo Enciclopedico Italiano. Da aggiungere che nemmeno la piccola croce è segnalata all’interno di questi francobolli. Quanto appena detto, rivela chiaramente che le maestranze ottocentesche ponessero molta attenzione alla disposizione dei fogli filigranati per la stampa.

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La riforma del 1914

La riforma del 1914 relativa alle norme per la spedizione dei pacchi postali coinvolse anche la progettazione dei francobolli e dei bollettini di spedizione. I nuovi francobolli sono allungati e formati da due sezioni separate da perforazione (figura 6); questa particolare struttura, unica al mondo, era stata adottata per far sì che la parte sinistra restasse sul bollettino di spedizione e quella di destra sulla ricevuta che, solidale con il primo, veniva separata per essere consegnata al mittente.

 

I fogli filigranati del regno d'Italia utilizzati per la stampa dei francobolli per pacchi postali

Figura 6 – francobollo per pacchi postali adottato con la riforma postale del 1914 e costituito da due sezioni.

 

I francobolli venivano quindi applicati a cavallo della traccia di separazione che consentiva il distacco della ricevuta lasciando la loro metà di sinistra sul bollettino che accompagnava il pacco e quella di destra sulla ricevuta che veniva consegnata al mittente (figura 7).

 

I fogli filigranati del regno d'Italia utilizzati per la stampa dei francobolli per pacchi postali

Figura 7 – esempio di un bollettno pacchi e di una ricevuta staccata, entrambi affrancati come esempio dell’uso dei nuovi francobolli. Bollettino e ricevuta sono di due differenti modelli di bollettini. La ricevuta veniva staccata al momento dell’accettazione del pacco e consegnata al mittente mentre, Il bollettino seguiva il pacco fino all’ufficio postale di consegna.

 

Nell’insieme, questi francobolli stretti e lunghi componevano fogli particolarmente allungati composti da 10 righe di francobolli su 10 colonne (figura 8); ciascun gruppo da 100 era largo 58 cm e alto 23,4.

 

I fogli filigranati del regno d'Italia utilizzati per la stampa dei francobolli per pacchi postali

Figura 8 – foglio di cento francobolli da 10 cent. Si notino i larghi bordi con le scritte.

 

 

l’uso dei fogli filigranati per il nuovo formato dei francobolli

I fogli filigranati utilizzati erano sempre quelli con quattro gruppi di filigrana corona predisposti per la stampa dei francobolli ordinari sin dal 1863 (emissione DLR). Mentre per gli ordinari l’uso dei fogli filigranati fu limitato al 1929, anno dell’adozione del sistema di stampa a rotativa che utilizzava la carta in bobina, per i pacchi postali si continuò ad usarli fino al 1946.

Questi particolari fogli allungati orizzontalmente furono progettati per essere stampati in posizione coricata sui fogli filigranati (figura 9).

 

I fogli filigranati del regno d'Italia utilizzati per la stampa dei francobolli per pacchi postali

Figura 9 – gruppo di 100 francobolli da 10 cent. sovrapposto al foglio filigranato in posizione di stampa.

 

La figura mostra la sovrapposizione di un gruppo da 100 francobolli sul foglio filigranato e come la stampa vada ad interessare anche la fascia senza filigrana compresa tra due gruppi verticali di 100 corone; all’interno di questa fascia sono presenti anche le due piccole croci. Con una stampa perfettamente centrata sul foglio filigranato, le due piccole croci sarebbero sempre state presenti sui bordi superiore ed inferiore del foglio, senza interessare alcun francobollo; al contrario, in corrispondenza della fascia senza filigrana si sarebbero trovate le parti destra e sinistra dei francobolli delle colonne 5a e 6a. Per questi francobolli, fino al passaggio al sistema repubblicano, il Catalogo Enciclopedico riporta sia la varietà senza filigrana per una metà dei francobolli di una delle due colonne centrali, sia la varietà piccola croce.

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Le variabili nel processo di stampa

Nelle figure successive sono riportate le due varietà descritte poco sopra; nella descrizione le parole destra e sinistra sono riferite alla visione frontale del francobollo completo. Nella figura 10 è messa in evidenza una parte di corona nella porzione destra del francobollo, mentre in quella sinistra è completamente assente.

 

I fogli filigranati del regno d'Italia utilizzati per la stampa dei francobolli per pacchi postali

Figura 10 – francobollo da 60 cent. emissione 1927 la cui parte sinistra (vista frontale) non presenta la corona in filigrana. Il francobollo è collocabile nella VI colonna.

 

Se fosse stata presente, si sarebbe dovuto vedere la stessa porzione di corona nella stessa posizione della metà in cui è presente. Questo francobollo è posizionabile nella sesta colonna dove questa varietà è possibile solo nella parte sinistra del francobollo.

Nella figura 11, invece, è visibile la filigrana piccola croce nella parte alta, anche in questo caso, nella metà di sinistra.

 

I fogli filigranati del regno d'Italia utilizzati per la stampa dei francobolli per pacchi postali

Figura 11 – francobollo da lire 1 emissione 1946 la cui parte sinistra (vista frontale) presenta la piccola croce quasi completa in filigrana. Il francobollo è collocabile nella VI colonna.

 

Anche questo francobollo quindi è collocabile nella sesta colonna della quale è, molto probabilmente, il primo francobollo in alto vista la posizione della piccola croce in prossimità dell’angolo sinistro alto del francobollo.

Queste due varietà non sono rare.

Altra caratteristica di queste emissioni è anche la posizione sinistra della filigrana (figura 12).

 

I fogli filigranati del regno d'Italia utilizzati per la stampa dei francobolli per pacchi postali

Figura 12 – francobollo da lire 3, emissione 1914, le cui corone sono orientate con la sommità verso sinistra.

 

Le ultime tre figure rivelano come le maestranze ponessero una attenzione limitata nel posizionare i fogli filigranati per la stampa, possiamo quindi affermare che i nuovi addetti potessero avere minore professionalità rispetto ai loro colleghi che avevano operato per la produzione dei francobolli umbertini.

Ruotando l’immagine della figura 9, cioè ponendo la stampa dei francobolli in posizione orizzontale rispetto alla lettura, possiamo ricostruire il foglio completo a stampa costituito da due gruppi di 100 francobolli (figura 13).

 

I fogli filigranati del regno d'Italia utilizzati per la stampa dei francobolli per pacchi postali

Figura 13 – esempio di due gruppi da cento francobolli collocati sul foglio filigranato. I due gruppi sono distinguibili dalle scritte sui bordi che sono sia invertite che complementari.

 

Come si può notare, le scritte di formato maggiore (francobolli speciali per pacchi …) sono identiche e poste sui bordi alto e basso del foglio doppio, similmente uguali, ma di corpo minore, sono le altre scritte (il mezzo foglio di 100 …) collocate nella fascia centrale e a cavallo della separazione dei due gruppi da 100. Dalla disposizione delle scritte, quindi, è possibile riconoscere la posizione del gruppo di 100 francobolli sul foglio filigranato. Il fatto di ritrovare entrambe le posizioni di filigrana corona (destra e sinistra), vuol dire che i fogli filigranati potevano essere posti sul piano di stampa sia ruotati che capovolti. Nel primo caso il foglio veniva posto sul piano stampa con parte filigranata in basso, mentre, quando era capovolto la filigrana era sulla faccia superiore e riceveva quindi la stampa.

Le quattro modalità possibili di disporre il foglio filigranato per la stampa generano comunque due sole posizioni di filigrana: o destra o sinistra (figura 14).

 

I fogli filigranati del regno d'Italia utilizzati per la stampa dei francobolli per pacchi postali

Figura 14 – le quattro posizioni di allocamento del foglio filigranato per la stampa; esse riconducono a due sole posizioni di filigrana: destra e sinistra.

 

Le due modalità con posizione di filigrana destra possono essere distinte tra loro solo con la presenza del bordo di foglio che mostrano parte delle scritte tipiche (ministero del tesoro o ministero delle finanze, l’acronimo del produttore o il numero della tavola). In un caso saranno leggibili da sinistra verso destra e nell’altro invertite. La stessa cosa si verifica per le due possibilità di avere la filigrana in posizione sinistra.

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Bibliografia

Filanci et al., 1994 – Una questione di sicurezza. Ed, Poste Italiane.

 

 

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