numeri di cilindro
NUMERI DI CILINDRO SULL’1,40 E SULL’1,50 PRIORITARIO 2007
articolo pubblicato il 15 gennaio 2014 su l’odontometro
Nicola Luciano Cipriani (perito filatelico)
introduzione
Parlando con Giovambattista Spampinato dei numeri di cilindro trovati sui prioritari, ci siamo scambiati un po’ di conoscenza sull’argomento e mi ha riferito di avere anche il valore da 1,40 con i numeri ben evidenti. Ho chiesto un’immagine che Giambattista mi ha girato velocemente (figura 1). Come ricorderete, avevo già comunicato l’esistenza dei numeri di cilindro per i valori da 0,60 del 2007 e da 2,00 euro del 2008 (www.peritofilatelico-cipriani.it e L’odontometro n. 6 – ottobre-dicembre 2011) a questo breve elenco dei prioritari vanno aggiunti, quindi, anche i valori da 1,40 e 1,50 emissione 2007. Anche in questo caso i colori utilizzati sono cinque ed altrettanti sono i cilindri utilizzati per la stampa in rotocalcografia.
Vi ricordo che i numeri sono troncati sui bordi dei fogli e compaiono, come al solito, nella loro parte bassa sinistra. La sinistra va considerata secondo la direzione di stampa che in questo caso coincide con la posizione normale della vignetta, infatti la posizione corretta si realizza posizionando il foglio in modo che la scritta IL FOGLIO DI … sia a sinistra e leggibile dal basso verso l’alto. Nella figura 1 sono visibili i numeri dei cilindri (ingranditi e in ordine dal basso verso l’alto) e corrispondono ai seguenti colori e parti del francobollo:
cilindro n. 1 – giallo, per il fondino al di sotto della cornice dorata;
cilindro n. 2 – verde, per il centro colorato, questo colore cambia per ciascun valore;
cilindro n. 3 – oro, per la cornice dorata;
cilindro n. 4 – nero, per il cerchio centrale che contiene la “P”, le scritte ed il valore;
cilindro n. 5 – oro, della vernice interferenziale che copre il disco nero con la “P”.
In questo caso è possibile completare la tabella seguente, che avevo presentato nel n. 6 de L’odontometro, aggiungendo questi nuovi ritrovamenti.
Nel valore da 1,50 i numeri sono appena visibili per una porzione di pochi decimi di millimetro. Nella tabella sono evidenziati in maiuscoletto i numeri presenti sui bordi dei fogli, mentre in corsivo quelli mancanti. È interessante notare come la corrispondenza dei colori con i cilindri sia costante per tutti e quattro i francobolli e che per la loro stampa, al di là del restauro/rifacimento dei cilindri esauriti, era sufficiente sostituire solo il colore di fondo ed cilindro del nero, che stampava anche il valore, per produrre i differenti prioritari. Caso mai sarebbe da verificare se per la produzione di differenti valori il Poligrafico abbia fatto un cilindro per ciascun colore del centro o se abbia usato sempre lo stesso cilindro e cambiato solo il colore, come ci si aspetterebbe per logica. Se così fosse, per la produzione dei differenti valori sarebbe stato sufficiente cambiare solo il cilindro n. 4 del colore nero.
Queste segnalazioni, compresa quella recente relativa a G. D’Annunzio (L’odontometro n. 14 – ottobre-dicembre 2013), consentono di trarre alcune considerazioni.
analisi
Innanzitutto bisogna precisare che la bobina utilizzata dal Poligrafico è sempre di 30 cm di larghezza. I francobolli ordinari non sono certamente adatti per aiutarci a spiegare il fenomeno in quanto una tiratura annuale (individuabile dal codice alfanumerico di colore nero) è costituita da più lotti di stampa di cui non conosciamo l’intervallo numerico del codice alfanumerico progressivo di ciascuno di essi. Per i commemorativi, che vengono stampati in una o più volte, questi ritrovamenti possono aiutare di più. Vaccari news il 7 novembre scorso ha pubblicato una interessante notizia relativa alla diminuzione delle tirature di alcune emissioni commemorative del 2012 perché i quantitativi già stampati, secondo Poste Italiane, sono “… sufficienti a garantire la distribuzione sull’intero territorio nazionale senza determinare situazioni di criticità nel mercato filatelico”. Così ha sostenuto Poste italiane, concordando con l’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato “l’intendimento di non procedere al completamento della stampa”. Questo vuol dire che, contrariamente a quanto creduto fino ad ora, molti commemorativi vengono stampati in almeno due volte; la cosa spiega anche come mai spesso si notano piccole differenze cromatiche o altro per alcune emissioni. Ecco quindi che possiamo dare una spiegazione plausibile al fatto di aver trovato alcuni fogli di D’Annunzio con i numeri di cilindro ed altri senza. Da cosa può dipendere questo fenomeno? Ci ho pensato su abbastanza, finché non ho verificato la reale larghezza dei fogli che è sempre di 30 cm e che non viene praticata alcuna rifilatura dei fogli. Facendo questo controllo, mi sono imbattuto in una situazione che chiarisce molto bene il problema. In figura 2 ho messo a confronto due differenti tirature del 5 centesimi di posta italiana; questi due fogli non hanno i numeri di cilindro, ma sono diversamente centrati.
Nella figura ho incolonnato i francobolli e si nota come i bordi, avendo differente larghezza, sfalsano completamente i due fogli. La tiratura del 2012 (JA) ha il bordo destro più largo di quello sinistro, mentre la tiratura del 2013 (KA) li ha al contrario. Non so se all’interno della produzione di ciascuno dei due anni questo carattere è costante, certamente lo è all’interno di ciascun lotto di ristampa. Questo chiarissimo esempio ci rivela che la comparsa dei numeri di cilindro, che in teoria dovrebbero sempre cadere all’esterno della bobina, in realtà è possibile che vengano stampati a causa della maggiore o minore centratura della bobina rispetto al sistema di stampa. In altre parole, se la bobina è molto eccentrica e spostata verso sinistra è possibile la comparsa di almeno una parte dei numeri di cilindro sui bordi sinistri. C’è un altro elemento variabile che agevola o meno la presenza dei numeri di cilindro sui bordi di foglio: il rifacimento periodico per usura degli stessi cilindri. Il numero che li contrassegna viene punzonato/inciso ed anche la sua posizione può essere più o meno spostata verso l’area di stampa; ritengo plausibile che quando una serie di cilindri viene allestita nello stesso momento è molto facile che le punzonature dei numeri vengano fatte nella stessa posizione (vedi l’1,40); quando invece è solo una parte dei cilindri a dover essere rifatta, la punzonatura su questi non avrà sicuramente la stessa posizione di quelli allestiti in precedenza e pertanto ne potranno comparire solo una parte (vedi 0,60 e 2,00). Queste variabili spiegano, a mio parere, molto bene la presenza/assenza dei numeri di cilindro. Riprendendo l’esempio dei quattro prioritari riportati in tabella, appare normale la presenza di tutti e cinque i numeri nel valore da 1,40, mentre, la presenza parziale nello 0,60, 1,50 e nel 2,00 può essere spiegabile con il rifacimento di alcuni cilindri. Certamente questa spiegazione scaturisce da una mia interpretazione, ma ritengo che la realtà non sia molto lontana. Faccio notare come tra le due tirature del 5 cent. si nota anche una differente tonalità di rosso, visibile sui riquadri di registro del bordo destro.
Ho fatto anche un’altra verifica. Ho trovato ben cinque bordi del 2,00 euro con i numeri di cilindro; in tutti compaiono solo i due colori verde scuro e oro (v. tabella) e darebbero adito ad essere inquadrabili nello stesso lotto di stampa. È possibile! Analizziamo però le cinque strisce (figura 3), nell’immagine ho sovrapposto le strisce, ho allineato la tracciatura verticale sinistra ed ho aggiunto una linea nera parallela alla tracciatura per evidenziare la piccola differenza di larghezza del bordo.
La figura evidenzia come la larghezza dei bordi di foglio non sia costante, non ci sono due bordi uguali, anche se le differenze sono minime. Ho analizzato anche le croci di registro dei colori che compaiono nei pressi della base dei fogli (figura 4).
Anche in questo caso, ancorché le differenze siano minime, sembra che non ce ne siano due uguali. Alcune minime differenze potrebbero essere dovute ad una interruzione momentanea della stampa, in questo caso, per una differente tensione della carta, si potrebbe verificare, tra due cilindri abbastanza distanti tra loro, una leggerissima sfasatura dei colori riscontrabile nelle croci di registro, ma interesserebbero solo una minima parte dei fogli stampati e cioè fino a che la tensione della carta non ritorna nella normalità. Pur tenendo conto di questa considerazione, direi che si possono distinguere le croci di registro 1 e 4 da tutte le altre ed inoltre queste due appaiono differenti tra loro. Ma dalla figura tre si può notare che la differenza di larghezza tra la striscia n 1 e la 4 è veramente minima, mentre le altre sono abbastanza differenti tra loro. Sulla base delle considerazioni scaturite dalle figure 3 e 4, direi che le cinque strisce potrebbero appartenere ad almeno tre differenti lotti di stampa, forse più. Questo dato però non è convincente. Allora ho preso in considerazione le distanze tra i numeri e le scritte sul bordo, e tra i numeri e la vignetta del francobollo ed infine la larghezza del bordo fino alla vignetta. Nella tabella 2 riporto questi valori, compresi quelli del 5 cent. Innanzitutto i 5 cent hanno il bordo troppo stretto perché possano comparire i numeri.
Gli altri hanno tutti la variabile nella larghezza del bordo di foglio compreso tra il suo limite sinistro ed il disegno della vignetta. I fogli che non hanno numeri di cilindro hanno larghezza del bordo fino alla vignetta inferiore a 35 mm. Questa è la dimostrazione della differente centratura della bobina di carta rispetto ai cilindri.
Nota aggiuntiva del 15 ottobre 2015
dopo aver analizzato le tirature del 10 cent di posta italiana, devo riconoscere che l’intervallo dei codici alfanumerici riportati in figura 3, coprono un intervallo di fogli pari a 199.148 che, moltiplicati per 50, forniscono una produzione dentellata di 9.957.400 francobolli. Questo quantitativo è pienamente compatibile con un solo lotto di stampa e quindi le leggere differenze riscontrate non sono significative per ipotizzare più lotti di provenienza.
NUMERI SPECULARI NEL BORDO DI FOGLIO DI DUE PRIORITARI DEL 2007 e 2008
di Nicola Luciano Cipriani, perito filatelico
La descrizione del dato
Carissimi amici, vi presento una varietà acquistata presso un ufficio postale dopo l’emissione e che avevo messo nel mio classificatore dei prioritari. Poi, come al solito, il tempo passa e altre novità incalzano con la conclusione che alcune cose cadono un po’ nell’oblio. Poi ritornano fuori andando a cercare magari altre cose. È questo il caso di questa varietà abbastanza particolare. Si tratta della presenza di alcuni numeri, in posizione coricata, troncati alla base ed alti 2 mm, ognuno di un colore differente (corrispondente ai colori della stampa), presenti lungo il bordo sinistro di un foglio dello 0,60 e di uno del 2,00 euro. Nel caso dello 0,60 i numeri sono compresi tra le posizioni 26 e 46 (figura 1),
mentre nel 2,00 (figura 2) i numeri sono solo due ed in corrispondenza della posizione 36.
La ristampa dello 0,60 senza millesimo è del 2007, come si evince dal codice alfanumerico di progressione del foglio (EA070051259), mentre quella del 2,00 euro è del 2008 (FA090708698). Vi ricordo che lo 0,60 è apparso nel mese di ottobre del 2006 ed è stata ristampata fino al 2009, anno in cui è stato sostituita dalla serie ordinaria Posta Italiana. In poco meno di tre anni ha avuto ben 4 ristampe riconoscibili dalle sigle alfanumeriche (figura 3).
Il 2,00 euro è stato emesso, invece, il 9 giugno del 2008 di cui riporta la sigla alfanumerica corrispondente. Nella figura 1, in corrispondenza delle frecce azzurre, a partire dal basso, si possono leggere i seguenti numeri stampati in modo speculare: “1” in colore giallo, “3” in colore oro, “4” in nero e “5” in colore interferenziale. Per quest’ultimo numero la scansione è stata contrastata per renderlo visibile. I numeri sono riportati ingranditi in figura 4.
Nella figura 2, invece, i numeri sono solo due: “2” in colore verde e “3” in colore oro (figura 5).
In questo caso i numeri sono leggermente più corti per via del taglio che ne ha eliminata una parte leggermente maggiore.
l’interpretazione
La mancanza di alcuni numeri appare un po’ strana, tanto più che le loro posizioni sono fisse, basta confrontare i due bordi di foglio e notare che il “3” è nella stessa posizione in entrambi i fogli, mentre il “2” verde corrisponde alla posizione mancante della figura 1 (freccia rossa). Il “2” mancante nella figura 1 avrebbe dovuto essere di colore arancio (retino di fondo). Quale è la funzione di questi numeri? A differenza del sistema di registro dei colori rappresentato dai triangoli e rettangoli presenti sul bordo destro e dalle crocette, sempre in colore, in corrispondenza dei quattro angoli del foglio (talora in passato sono state utilizzate alcune lettere scritte a mano), i numeri hanno un’altra funzione.
Chi conosce almeno un po’ il lavoro di tipografia sa che la stampa a più colori richiede una lastra per ciascuno di essi; nel caso dei prioritari che sono stati stampati in rotocalcografia, l’immagine relativa ad ogni colore è incisa su un cilindro di stampa. Ogni lastra o cilindro riporta un numero progressivo per il suo inserimento nella macchina di stampa. Nella maggior parte dei casi il numero viene apposto a lavoro finito ed in posizione normale, ma in questo modo esso è speculare rispetto alla incisione della lastra/cilindro. Normalmente il numero è scritto ad una distanza tale dal disegno da non comparire sui bordi dei fogli, ma può capitare che chi li appone non badi molto alla loro posizione con la conseguenza che i numeri, molto vicini all’area di stampa possano comparire sui bordi dei fogli di francobolli. Il fatto quindi che nel bordo del foglio da 0,60 manchi il numero “2” vuol dire che quel cilindro lo riportava in posizione più esterna tanto da non comparire sul foglio. Lo stesso discorso vale per il bordo di foglio del 2,00 euro nel quale sono visibili il “2” ed il “3” e mancano gli altri.
Nella figura 6 sono riportate le parti di francobollo prioritario incise su ciascun cilindro ed i numeri ed i colori corrispondenti per ciascuno dei due prioritari. In nero sono indicati i colori che compaiono sul bordo ed in rosso quelli mancanti.