fase sperimentale del servizio prioritario
LE ETICHETTE PRIORITARIE DELLA FASE SPERIMENTALE
Nicola Luciano Cipriani perito filatelico
Discutendo telefonicamente con Giovambattista Spampinato sulle etichette prioritarie della fase sperimentale, per intenderci quelle bianche e blu che ricordano il simbolo di Poste Italiane disegnato da Franco Maria Ricci, ciascuno di noi aveva il volume sul servizio prioritario, fresco di stampa, aperto sul capitolo 2. Giovambattista accennava all’esistenza di due differenti tipi riconoscibili sulla base del colore. Avevo tra le mani alcune buste con differenti tonalità di colore ed in un primo momento ho assentito alla sua considerazione. Ma mentre ero assorto in questa verifica, mi resi conto che non era il colore la caratteristica distintiva. Durante queste osservazioni, avevo infatti notato delle leggere differenze di larghezza del bordo bianco che le delimita. Dopo aver comunicato la mia idea a Giovambattista, mi sono subito accinto al computer per confrontarle ed ho notato differenze, seppur minime, nelle dimensioni tra alcune etichette. Allora mi è balenato il ricordo che le etichette sono state prodotte in fogli da 33 pezzi (figura 1),
ma sono state anche distribuite con i flyer pubblicitari al cui interno ce ne erano 5 (figura 2).
Sono corso allora a prendere queste due tipologie di distribuzione ed ho preso un po’ di misure. Il risultato è stato veramente soddisfacente: le due tipologie di etichette sono differenti nelle dimensioni (figura 3).
Per quanto riguarda il colore, le etichette in confezioni da 5 sono costantemente di colore blu intenso, mentre quelle in confezioni da 33 presentano due differenti toni di blu, un tipo è blu intenso ed un altro è blu-grigio. Queste differenze sono compatibili con due distinte produzioni che probabilmente sono state necessarie per l’imprevisto allungamento temporale del periodo sperimentale.
Nella tabella che segue elenco le caratteristiche delle due tipologie di confezioni. È strano che nell’era dei computer con i quali si possono trasferire immagini con la massima fedeltà, si riesca a produrre differenze veramente poco comprensibili.