IL PRIORITARIO DA 60 CENT DEL 2004 CON DOPPIA FUSTELLATURA PARZIALE
Di Nicola Luciano Cipriani – perito filatelico
premessa
Come tutte le ordinarie, anche i prioritari presentano piacevoli e strani colpi di coda, tra l’altro nell’esemplare decisamente più comune e di cui si pensava di aver scoperto tutto e di tutto: il 60c dell’emissione 2004 rotocalcografica. Questa emissione è apparsa ai primi di marzo, subito dopo quella tipografica emessa il 2 gennaio precedente. L’uso del metodo rotocalcografico non è stata la sola novità di questa emissione, è stato cambiato anche il formato dei fogli: da 28 francobolli (4×7) a 40 (5×8), nonché la tipologia della carta: uno strato continuo sul supporto siliconato al posto dei soli francobolli isolati. L’esordio di questa nuova tiratura a poco più di due mesi da quella tipografica colse di sorpresa un po’ tutti. Ma la sua nascita non avvenne sotto una buona stella in quanto gli stessi dipendenti di Poste Italiane si lamentarono per la difficoltà di separare i francobolli lungo i bordi verticali nei quali mancavano, certamente per dimenticanza, le due perforazioni a tratteggio lungo i lati destro e sinistro (figura 1).
L’IPZS mise subito riparo alla svista e produsse fogli dotati della perforazione laterale i quali erano in vendita già dal successivo mese di aprile. Tra la fine della primavera e l’inizio dell’estate è comparsa una nuova tiratura caratterizzata dalla presenza di una barretta azzurra in corrispondenza del 36° esemplare; il colore della barretta era lo stesso delle scritte “IL FOGLIO DI …..” presenti sulla cimosa sinistra. In autunno infine uscì una ulteriore tiratura che aveva le scritte, compresa la barretta, di colore nero. Insomma di questo francobollo, oltre la versione tipografica, ne sono state stampate ben quattro tirature nella versione rotocalcografica. Il periodo d’uso della versione tipografica è stato limitato ai primi mesi dell’anno, fino ad esaurimento delle scorte le quali, dopo un breve periodo di convivenza con la versione rotocalcografica, sono andate scemando velocemente, a parte naturalmente casi di giacenze di magazzino utilizzate nel tempo. La versione rotocalcografica, nelle varie tirature, ha invece avuto un lungo utilizzo di ben tre anni; però bisogna riconoscere che le prime tre tirature si sono esaurite più o meno nell’arco del 2004. Durante i due anni successivi è stata ristampata solo la versione con le scritte nere e questa ha convissuto sia con l’emissione del 2005 che con quella del 2006; il prioritario del 2004 è andato praticamente in pensione con l’emissione del 2006 senza millesimo che ha visto la luce nel mese di ottobre e che ha soppiantato tutti i precedenti per la sua larga ed immediata diffusione e per il suo lungo periodo d’uso (2006-2009). Se ne deduce quindi che volendo fare una classifica delle frequenze d’uso, l’emissione 2004 nel suo complesso è stata la seconda per longevità di tutti i prioritari dopo quella senza millesimo. Nei suoi tre anni di vita ha avuto numerose ristampe caratterizzate solo dal codice alfanumerico aventi le lettere iniziali BA; in altre parole per questa emissione non è stata distinta la produzione annualmente con la variazione delle sigle, come in uso da qualche anno presso l’IPZS. Quanto sopra per intendere che la tiratura complessiva di questo valore deve essere stata di diverse centinaia di milioni di francobolli e tale quantità giustifica anche le numerose varietà che sono uscite più o meno casualmente dall’Istituto. Colori spostati, assenza di uno o più colori, fustellature spostate o assenti, perforazioni a tratteggio (percé en ligne) spostate o assenti, insomma una varietà di …. varietà strabiliante. Molte di queste sono state distribuite anche alle rivendite autorizzate tanto che ne sono state trovate casualmente anche usate su busta. Chi sa quanto hanno protestato quei rivenditori che hanno dovuto separare i francobolli con le forbici! E quanto gli utilizzatori per separarli dal supporto siliconato! Delle varietà circolate attraverso i rivenditori, certamente molte sono andate distrutte, ma tante altre sono finite nelle mani dei collezionisti. Nel materiale di uno dei miei rifornitori di buste ne ho trovato uno senza fustellatura e senza perforazione a tratteggio. Non hanno chiaramente grande valore, specialmente allo stato di nuovo, ma su busta non procurata comincia a diventare di sicuro interesse.
descrizione della varietà
Tra tutte le varietà di questa emissione non si era mai ancora vista una doppia fustellatura (figura 2).
Quando mi è capitata tra le mani, sono rimasto tra lo sbalordito e l’incredulo e non ero nemmeno sicuro che potesse essere una cosa unica, vista l’abbondanza di varietà di questo francobollo. L’ho quasi presa più per curiosità, per arricchire la mia conoscenza, che per percezione effettiva della rarità. Solo in un secondo momento, dopo aver parlato con alcuni amici e dopo aver riflettuto sulla visita all’IPZS, ho iniziato a realizzare che tra le mani avevo una cosa unica. Per quale ragione? Semplicemente perché le nuove macchine in uso presso l’IPZS non consentono di produrre errori di questo tipo, direi, nemmeno volendo. Molte varietà si possono costruire, basta avere solo la fantasia di pensarle e potrei fare numerosi esempi al riguardo, ma questa doppia fustellatura ha veramente uno stretto legame con il caso più unico che raro. Ragioniamo un po’ insieme e prendiamo in considerazione le modalità di perforazione/fustellatura, che sono le due modalità utilizzate oggi in Italia per la separazione dei singoli francobolli stampati in fogli, ed il loro posizionamento all’interno della macchina da stampa. Non voglio entrare in un escursus storico dei metodi di perforazione, ma, negli ultimi anni del secolo scorso e fino a tutto il 2003, la perforazione avveniva con il sistema ad aghi e su fogli posti in piano (perforazione a blocco, a pettine semplice, doppio e doppio modificato). Dal dicembre del 2003 il Poligrafico ha adottato un nuovo sistema denominato “piastra/blocco”. Per quanto riguarda il taglio a fustellatura, in Italia è in uso dal 1999, anno di esordio del francobollo prioritario. Sia con il sistema piastra/blocco che con il fustellatore, la perforazione/fustellatura avviene in corrispondenza di un cilindro apposito, su cui scorre la carta, posto ancora una volta alla fine del processo di stampa e prima del taglio in fogli. Le attuali macchine del Poligrafico sono molto complesse e controllate elettronicamente ed è molto difficile avere varietà di dentellatura o di fustellatura che vada oltre lo slittamento rispetto all’immagine. Infatti le doppie dentellature che sono state viste per i francobolli della serie Donne nell’Arte perforate con il nuovo sistema a piastra/blocco sono tutte falsificate perché il perforatore tocca la superficie del cilindro (e quindi la carta) secondo una linea (generatrice) parallela all’asse del cilindro. Il foglio quindi viene perforato/fustellato in continuo durante lo scorrimento della carta e non in una sola volta (perforatore a blocco) o a salti (pettine: semplice, doppio ecc.). Per risalire alla tiratura di questo francobollo, non possiamo utilizzare la perforazione a tratteggio in quanto è assente, inoltre è anche assente la barretta azzurra (le scritte sulla cimosa sinistra sono azzurre) e quindi esso deve necessariamente appartenere alla prima o alla seconda tiratura. Per eliminare l’ambiguità possiamo utilizzare solo la sigla alfanumerica del numeratore progressivo dei fogli. Nella Figura 3
è riprodotto il francobollo di destra della striscia in cui è visibile la sigla: BA 008239222. La sigla del numeratore ci dice che il foglio appartiene senza dubbio alla seconda tiratura in quanto mi è nota la sigla di un foglio di questa tiratura con numerazione progressiva inferiore (BA 008016…).
Come potete vedere dalla Figura 4,
la fustellatura è traslata verso la sinistra-alta rispetto alla vignetta. Il lato superiore del francobollo ha ricevuto due “battute”: una fustellatura è completa e circonda il francobollo; l’altra interessa solo il lato superiore ed accenna appena a scendere lungo i bordi verticali. Quest’ultima è stata prodotta prima di quella completa, come si evince dalla distanza dei “denti” verticali. La varietà l’ho ritrovata in un solo foglio ed in corrispondenza della terza riga orizzontale a partire dall’alto. Tutto il foglio ha la fustellatura spostata come in figura, ma una sola riga di 5 francobolli, la terza dall’alto, presenta nettamente la doppia fustellatura parziale. Per avere una doppia fustellatura su uno o più fogli bisogna necessariamente avere o un sobbalzo continuo del fustellatore o un ritorno indietro della carta e farla ripassare una seconda volta sotto il fustellatore. Entrambe le possibilità sono fantascientifiche. Nel primo caso perché i tecnici addetti si sarebbero resi conto del malfunzionamento ed avrebbero interrotto le stampa per la riparazione accorgendosi anche del difetto di stampa e inviando al macero i fogli difettosi. Il secondo caso è ancora più irreale perché è impossibile riarrotolare la bobina per farla passare nuovamente attraverso il fustellatore, la porzione di bobina della carta all’interno della macchina da stampa ha uno sviluppo di circa 30 metri per poter passare attraverso tutto il sistema di stampa a più colori. Al contrario un sobbalzo casuale e limitato ad un tempo brevissimo passa inosservato. Una volta avvenuto il sobbalzo, a causa della velocità di scorrimento della carta, i due tagli risultano molto vicini. Il doppio taglio ravvicinato del fustellatore sulla carta è visibile solo lungo la linea di contatto (generatrice) del cilindro ed il fenomeno della doppia fustellatura è necessariamente parziale e visibile solo lungo una linea orizzontale o verticale del foglio a seconda della orientazione della vignetta del francobollo durante la stampa. Nel caso del prioritario e guardando un foglio, la direzione di scorrimento della bobina è dal basso verso l’alto e pertanto il fenomeno descritto non può che interessare una striscia orizzontale di 5 francobolli ed i francobolli in questione con molta probabilità potrebbero quindi essere gli unici esemplari con questa varietà.
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