GLI ALTI VALORI LIRE CON COLORI FLUORESCENTI
Nicola Luciano Cipriani e Antimo D’Aponte
Aggiornamento: ottobre 2017
Verso la fine degli anni ’90 del secolo scorso, avevo individuato alcune caratteristiche inedite di alcuni francobolli dei castelli e degli alti valori. Molte informazioni sono state già oggetto di mie pubblicazioni ma restavano fuori ancora i colori fluorescenti degli alti valori. Questo argomento, come al solito, un po’ per dimenticanza ed un po’ per le tante novità e precedenze a cui sono dovuto stare dietro, sono rimasti nel cassetto fino ad oggi. Con piacere quindi comunichiamo questa novità che è stata implementata anche con la scoperta del 2000 lire fatta recentemente da Antimo.
Chi ha letto il mio articolo sul colore nero fluorescente del 1000 lire castelli, inquadrerà bene il momento in cui feci la scoperta anche dei colori fluorescenti sugli alti valori lire che fu quasi concomitante.
Come al solito in quel periodo, la scoperta fu a seguito del controllo continuo che avevo sulla corrispondenza di una grande azienda nazionale che riceveva missive un po’ da tutta Italia. Peccato che questa pacchia sia terminata agli inizi degli anni 2000.
I valori interessati dai colori fluorescenti sono il 4.000 e 5.000 lire – nel colore della cornice, marrone grigiastro nel primo e grigio bluastro nel secondo – e il 2.000 e 3.000 lire in cui invece il colore fluorescente è l’azzurro della testina e dei segmenti, di egual colore, sottostanti che compongono l’intreccio in cui si può leggere il valore nominale. Ricordo che questi francobolli hanno avuto un doppio passaggio in macchina, con il primo passaggio veniva stampata la parte centrale con la testa, lo stemma repubblicano ed i segmenti orizzontali sottostanti. In un secondo passaggio veniva stampata la cornice, il valore in lettere, sovrapposto allo stemma, ed i segmenti verticali con il contorno dei numeri a completare la leggibilità del valore in cifre. A seconda del valore, la testa può avere lo stesso colore della metà dei segmenti ad essa sottostanti oppure di quelli sottostanti allo stemma; specularmente vale anche per il colore dello stemma. Ho parlato di colori senza specificarli sia perché questo procedimento di stampa è stato identico per tutti i valori di questa emissione, sia perché nel tempo alcuni colori sono variati per uno stesso valore, come succede spesso nelle serie ordinarie. Nel caso del 2.000 lire, sono di colore azzurro scuro la testa e le metà dei segmenti sottostanti allo stemma. Nel caso invece del 3.000 il colore azzurro della testa ha lo stesso colore delle metà dei segmenti ad essa sottostanti, il contrario rispetto al valore da 2.000 lire. Il tono di colore di questi francobolli è leggermente variato nel tempo, non tanto per il cambio di carta che hanno avuto questi francobolli, ma soprattutto per le variazioni cromatiche dei colori utilizzati. I minifogli da 20 francobolli sono stati stampati prevalentemente su carta normale, abbastanza porosa e con fluorescenza in pasta, mentre i fogli da 50 sono stati stampati tutti su carta patinata, liscia e con fluorescenza in patina, quindi con il retro non fluorescente. Non è facile descrivere le variazioni di fluorescenza di questi francobolli in quanto il Poligrafico li ha utilizzati per sperimentazioni su vari modi di applicare questo carattere fisico (Giovanni Riggi, 1990).
Passo alla descrizione procedendo in ordine di valore, inizio quindi dal 2.000 (figura 1).
Chi segue i miei articoli sui colori fluorescenti ormai ha capito come questi si comportano sotto la luce viola, essi tendono sempre a scurirsi virando, almeno per i colori scuri, verso un tono bluastro sbavato che sembra emergere dal resto dei colori inerti. Come si può vedere infatti nella figura 1, la testina, e le metà dei segmenti orizzontali sottostanti allo stemma (che ripeto sono dello stesso colore), appaiono un po’ confusi e bluastri rispetto agli altri colori che non mostrano reazione alla luce viola. Le parti descritte sono state stampate durante il primo passaggio di stampa.
Questa varietà non è affatto comune, ma sicuramente se ne troveranno altri, ad oggi comunque si conosce solo il francobollo sciolto riprodotto in questo articolo ed annullato nel giugno 1995; esso è ricollegabile ai fogli da 50 esemplari. È interessante notare che tutti gli alti valori sono stati stampati su carta più spessa rispetto a quella utilizzata per i castelli e, per tale motivo, i colori fluorescenti non sono visibili speculari sul retro.
È molto bello avere Amici veri! Sapendo del mio interesse per alcuni argomenti, alcuni dei tanti amici dedica un po’ di tempo a cercare tra il proprio materiale cose che leggono dai miei articoli. Mi sono arrivate recentemente alcune immagini di oggetti che mi consentono di aggiornare i miei ritrovamenti sui colori fluorescenti degli alti valori. Tra questi, certamente è degno di assurgere al livello di interessante scoperta, quello che Stefano P. ha fatto su un 2000 lire. In questo articolo abbiamo esordito con il valore da 2000 con i colori fluorescenti che interessavano la prima fase della stampa (l’azzurro della testina e metà righe orizzontali, quelle sotto lo stemma), scoperto da Nino; a questa scoperta bisogna aggiungere anche la fluorescenza del colore azzurro della seconda fase della stampa (angoli alto sinistro e destro basso della cornice e delle righe verticali al di sotto dello stemma) (figura 1a). In questo caso l’annullo non completo sul francobollo consente di leggere solo l’anno:’95; ma per noi è più che sufficiente, in quanto è comunque coevo con la varietà descritta poco sopra. Pur avendo lo stesso anno d’uso, dobbiamo necessariamente avanzare l’ipotesi che queste due varietà del 2000 lire appartengano a due distinte ristampe e quindi atribuirle a due differenti tirature per evidenti differenze di tipologia di inchiostro.
Nel 3.000 lire (figura 2) osserviamo lo stesso fenomeno però questa volta il colore fluorescente è in corrispondenza della testa e delle metà sottostanti dei segmenti. Neanche questa varietà è molto comune, ne sono state trovate cinque buste. Sicuramente non possiamo definire raro questo francobollo, e certamente se ne potranno trovare altri, ma non dovrebbe essere molto comune visti i risultati della nostra ricerca.
Il periodo di uso – Un primo ritrovamento è del 23.10.91, il secondo è del 19.1.95 e gli altri tre sono compresi tra gennaio febbraio 1996. Dai dati disponibili si potrebbe ipotizzare l’uso di inchiostro fluorescente in due distinti periodi,1991-92 e 1995-96, con un gap di circa due-tre anni, ma è solo una ipotesi. Di certo possiamo affermare che questi francobolli sono ricollegabili all’emissione in fogli da 50.
Il valore da 4.000 lire (figura 3) risponde in modo attivo alla luce viola in corrispondenza del colore bruno grigiastro della cornice ad esclusione della fascia centrale verticale, dove tende a prevalere un po’ il verde, in alcune lettere del valore sovrapposto allo stemma repubblicano e nelle parti esterne (destra e sinistra) dei segmenti verticali sottostanti sia alla testa che allo stemma. Tutte queste parti attive sono state stampate nel secondo passaggio in macchina.
Questa varietà ha una frequenza di ritrovamento molto superiore a quella del 3.000 lire e non è difficile imbattersi in questi francobolli anche su documento viaggiato, per lo più registrate. Il suo periodo d’uso sembra simile a quello del valore precedente. Anche in questo caso osserviamo un primo uso tra aprile e agosto del ‘92 ed un secondo tra aprile ‘95 e dicembre 96 con ritrovamenti più frequenti nella seconda metà del ‘96. Anche questa varietà è presente nei fogli da 50 francobolli.
Il valore da 5.000 lire (figura 4) è l’ultimo dei quattro Alti Valori stampati con inchiostro fluorescente da noi trovati. I colori fluorescenti sono nella stessa posizione di quelli del 4.000 lire, salvo che sono quelli tipici di questo valore. Anche in questo caso quindi sono interessate le parti stampate durante il secondo passaggio in macchina.
La sua frequenza di ritrovamento è inferiore a quella del 4.000, probabilmente perché stampato, e quindi usato, in minor misura rispetto al precedente. In base a quanto abbiamo potuto verificare, questo valore presenta fluorescenza nelle tirature in cui la cornice è grigio bluastro anziché blu. Il periodo d’uso riscontrato sui documenti viaggiati è compreso tra dicembre ’94 e febbraio ’96.
E’ interessante notare il periodo in cui sono stati usati gli inchiostri fluorescenti. Per il 3.000 ed il 4.000 lire sembra proprio più che una ipotesi l’uso in due periodi distinti (1991-92 e 1995-96), mentre per il 5.000 il periodo sembra essere unico e coincidente, grosso modo, con il secondo periodo dei primi due francobolli. Per il 2.000, con un solo esemplare, non è possibile avanzare ipotesi anche se la sua data d’uso tende a coincidere con quella del valore da 5.000 lire.
Nel proseguo tre esempi di documenti viaggiati, uno per ciascun francobollo, rispettivamente affrancati con un 3.000 lire (figura 5), un 4.000 lire (figura 6) ed infine un 5.000 lire (figura 7).
Bibliografia
Giovanni Riggi, 1990. La Fluorescenza nei Francobolli d’Italia, edizioni CRAL SIP sez. Torino.
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