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Nicola Luciano Cipriani

I CASTELLI SI RISVEGLIANO DOPO OLTRE UN DECENNIO

di Nicola Luciano Cipriani, perito filatelico

La scoperta

In molte occasioni è stato ripetuto che in filatelia sono possibili in ogni momento ritrovamenti straordinari o particolari. Il ritrovamento che segnalo con questo articolo è proprio uno di quei casi strani; si tratta di un piccolo insieme di buste Servizio Riscossioni (mod. 490) e modelli 489, sia bianchi che gialli, affrancati con valori falsi da 800 lire Castelli, 2.000 e 4.000 lire alti valori, misti ad altri autentici. Mentre i falsi degli alti valori erano già noti, quasi sempre sugli stessi modelli, dell’800 lire Castelli non si era ancora avuta notizia, almeno pubblicata. Il piccolo insieme di buste e qualche frammento sono rimasti in qualche cassetto per oltre 10 anni, a giudicare dalle date di uso comprese tra gennaio e settembre 1999, con la maggior parte usata nel mese di marzo. Più ampio invece l’arco temporale d’uso dei già noti alti valori falsi che arrivano fino al 2001.

La descrizione ed il confronto con un francobollo originale

Un altro aspetto particolare è che i falsi da 800 lire sono di due differenti tipi (figura 1), facilmente distinguibili anche ad occhio nudo, ed usati anche sulla stessa busta, ma questi casi sono pochi. Passiamo a descriverne le caratteristiche mettendoli anche in confronto con l’originale. Nelle immagini che seguono l’originale è sempre in alto o a sinistra e nell’ordine a seguire il 1° e 2° tipo dei falsi.

i castelli si risvegliano dopo oltre un decennio

Figura 1 – 1° (a sinistra) e 2° tipo falsi

Innanzitutto la carta: qualità discreta, bianca e liscia, anche se abbastanza porosa, direi un po’ più liscia di molti originali e leggermente meno bianca. Nel complesso abbastanza simile all’originale. Bisogna però dire che i castelli hanno avuto numerose ristampe e le caratteristiche della carta sono state abbastanza variabili. Questa occasione è stata anche stimolante per mettere meglio l’occhio su caratteristiche mai studiate. Per curiosità ho provato a confrontare la carta dei tre francobolli stelle II tipo dei castelli, ebbene, sono tutte e tre differenti, quella del 100 lire è la più liscia, mentre quella del 750 la più porosa, il 700 l’ha intermedia. La carta degli 800 falsi è praticamente identica a quella del 100 lire, anche se appare leggermente meno bianca. La stampa è in offset e di bassa qualità con colori spesso diluibili in acqua. Se si lavano per staccarli dal frammento, molti perdono velocemente i colori, pertanto, per non correre rischi, questa operazione va eseguita inumidendo solo il retro del frammento. Sono stati fatti alcuni tentativi di scollaggio e sono stati recuperati due esemplari con gomma parziale non timbrati (figura 1); altri usati derivano da buste con francobolli rotti.

i castelli si risvegliano dopo oltre un decennio

Figura 2 – originale fori grandi (in alto), falsi fori piccoli e disallineati

La dentellatura (figura 2) è lineare con passo molto irregolare, ma molto prossimo a 14. il diametro dei fori è molto più piccolo degli originali e la circonferenza molto irregolare, dovuta probabilmente ad aghi usurati. Infine, la filigrana (figura 3); dai due esemplari scollati, siamo di fronte ad una filigrana stelle II tipo del tutto simile a quella dei Castelli (100, 700 e 750 lire). L’inclinazione è di 63° sinistra. La distanza tra due stelle contigue della stessa fila è di 11,5 mm; quella tra due file di stelle è di 9, come pure la larghezza di una stella è di 9 mm.

i castelli si risvegliano dopo oltre un decennio

Figura 3 – a sinistra £ 700 stelle 2, a destra il falso 800

Per quanto riguarda invece i particolari della stampa vi presento una serie di immagini molto chiare che mettono in evidenza la bassa e rozza qualità della stampa in entrambi i tipi dell’imitazione. Nelle figure 4 e 5 sono messe a confronto le scritte superiori e inferiori.

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Figura 4 – in alto l’originale e, aseguire, il 1° e 2° tipo falsi

 

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Figura 5 – in alto l’originale

Si nota come la stampa del 1° tipo falso sia caratterizzata da un retino grossolano che produce un effetto di stampa molto sporca ed irregolare. In questo falso, oltre al retino grossolano visto per il colore rosso delle figure precedenti, si nota anche un retino puntinato nero che conferisce al disegno un aspetto molto rozzo (figure 6 e 7).

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Figura 6 – a sinistra l’originale

 

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Figura 7 – a sinistra l’originale

La stessa considerazione vale per il colore verde del prato. Il falso del 2° tipo, invece, ha un retino più fine e la stampa ne guadagna in precisione. Per conferire un po’ di effetto rilievo tipo calcografia, in questo falso, alcuni particolari dei perimetri del disegno sono stati colorati in nero (figura 6 e 7).

Le affrancature non sono mai state fatte con blocchi, ma solo strisce orizzontali; in un solo caso è presente una coppia verticale. Questo, però, molto probabilmente è dovuto agli spazi disponibili sulla busta prestampata.
Ho notato, invece, un altro strano carattere che potrebbe essere legato alla stampa di questi falsi: su poche buste ho notato che le strisce usate per l’affrancatura sono tagliate con una lama, in modo perfettamente parallelo alla linea che unisce il centro dei fori orizzontalmente (figure 8,9 e 10). Questo carattere lo presentano entrambi i due tipi di falsi.

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Figura 8 – esempio di taglio mediante lama in una striscia di falsi del 1° tipo

 

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Figura 9 – esempio di taglio mediante lama in una striscia di falsi del 2° tipo

 

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Figura 10 – taglio di lama in basso, falso 2° tipo

Nelle ultime tre immagini si nota molto bene la perfezione del taglio, sempre lungo il lato inferiore dei francobolli, che difficilmente potrebbe essere stato fatto per separare tra loro le strisce; verrebbe troppo facile chiedersi perché un lato si e gli altri no? E poi, perché perdere tanto tempo per prendere una posizione così precisa? Bisognerebbe pensare che l’addetto potesse aver avuto qualche disturbo psicologico? Insomma è realmente poco plausibile pensare che si possa eseguire un’azione di questo tipo senza una precisa motivazione. Inoltre, in tutti e tre i casi il taglio è leggermente spostato verso il basso rispetto al centro dei fori conferendo ai denti una certa lunghezza costante su tutta la striscia. Eppure i francobolli non possono far parte della stessa striscia in quanto sono stati stampati in due modi differenti. Insomma, questo taglio mi appare troppo preciso per essere stato fatto a mano. In ogni caso, al di là di queste osservazioni, non sono in grado di dare una spiegazione plausibile. Forse potremmo averla se fosse possibile vedere un foglio intero di questi falsi, ma ho paura che la cosa sia piuttosto improbabile. Un altro aspetto ben visibile nelle ultime tre immagine, ed in particolare nell’ultima, è che in tutti gli incroci della dentellatura si riconosce il carattere del perforatore lineare. Nella figura 10, poi, si vede benissimo l’angolino tipico, alto sinistro, con il dentello sottile e lungo.

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